Monte Tresero

Il Monte Tresero si trova alla testa della catena del Gruppo Ortles-Cevedale. Dalla sua cima è possibile ammirare tutta la catena delle Tredici Cime e la conca del Ghiacciaio dei Forni.

Durante l’arco di tempo che va dal 1995 al 2021 l’ho salito molte volte seguendo due percorsi che potete trovare piú sotto:

La via normale

La vecchia via normale

Ho sempre preferito la vecchia via normale anche se piú lunga e faticosa ma, da un punto di vista paesaggistico, più appagante e aerea; è comunque una opinione personale.

Sicuramente chi ama la solitudine e il silenzio apprezzerà la vecchia via normale; l’attuale via normale è più frequentata, quindi più “rumorosa” proprio perché più corta e diretta.

Entrambe le via hanno in comune la partenza, dal Rifugio Arnaldo Berni, e  la prima mezz’ora di cammino fino al Ponte dell’Amicizia, che permette di attraversare il torrente che scende dal Ghiacciaio del Dosegú.

Il Ponte dell'Amicizia

La Via Normale.

Attraversato il Ponte dell’Amicizia, si prende il sentiero che sale verso destra, prima abbastanza dolcemente, poi sempre piú ripido, con alcuni piccoli tornanti e si prende rapidamente quota fino ad arrivare ad un pianoro.

Si attraversa il pianoro seguendo gli ometti fino a raggiungere di nuovo a traccia di salita, sulla sinistra.

Si sale ancora per un ripido sentiero fino a sbucare sulla conca del Ghiacciaio del Dosegú.

Conca del Ghiacciao del Dosegú; sullo sfondo il San Matteo e, a destra, il Pizzo di Vallumbrina

Si tiene la traccia che sale verso sinistra fino quasi a raggiungere l’intaglio che collega la valle del Dosegú con la Vedretta del Tresero.

Si attraversa tutto il vallone seguendo la traccia fino a raggiungere l’inizio del tratto ripido sotto il bivacco Seveso. Si sale il pendio ripido tenendosi a sinistra dell’affioramento roccioso.

Percorrere il ghiacciaio tenendosi il piú possibile a sinistra e raggiungere il pianoro sotto la cima.

La salita verso il pianoro con l'affioramento roccioso; dal pianoro è possibile scegliere due tracce di salita alla cresta

Dal pianoro glaciale sotto la parete terminale è possibile scegliere due tracce di salita. La prima partendo dalla costola che si protende sul ghiacciaio, dove è possibile trovare una corda per percorrere il primo tratto del pendio; la corda, essendo elastica potrebbe creare qualche problema a salire sulla prima parte rocciosa e scivolosa del pendio; la seconda invece più avanti continuando sul ghiacciaio e prendendo a sinistra un pendio proprio sotto l’ultimo salto roccioso, costringe a cercare un passaggio tra gli sfasciumi ma rende poi più agevole la salita alla cresta.

La traccia di salita sul pianoro verso le due possibili opzioni di salita alla cresta.
La prima possibilità per raggiungere la cresta; si nota la corda che permette di superare lo scivolo roccioso.
La seconda possibilità di salita, proprio sotto la parte in ombra; come si vede, è necessario cercare il percorso sullo sfasciume.

Una volta raggiunta la cresta, in poco tempo si arriva alla croce appena sotto la cima.

La vista è spettacolare e si possono ammirare tutte le cime circostanti

La cima del Monte Tresero

La discesa può essere effettuata seguendo la via di salita oppure scendendo dalla vecchia via normale.

La vecchia via normale

Attraversato il Ponte dell’Amicizia, si prende il sentiero a sinistra e si inizia a salire dolcemente avendo a sinistra il Rifugio Arnaldo Berni, la valle e la strada del Gavia.

Il Rifugio Arnaldo Berni e la strada del Gavia dalla vecchia via normale

Il sentiero continua su prati e sfasciumi fino a raggiungere un risalto abbastanza ripido che porta al pianoro sotrto il vecchio Rifugio Bernasconi, distrutto, e dove, fino al 1995, arrivava la Vedretta del Tresero. Questa vedretta è in continua sofferenza e sotto potete vedere quanta massa glaciale è stata persa dal 1995, anno in cui sono salito da questa traccia la prima volta fino al 2021, data della mia ultima visita.

Si sale su sfasciumi verso quello che rimane della vedretta fino al pianoro sotto la parete della vetta, poi si gira verso destra cercando di raggiungere la cresta.

La cresta è comunque percorsa da una traccia che porta fino alla cima; sulla sinistra si puó ammirare la Valle dei Forni mentre sulla destra si ha visuale completa della Vedretta del Tresero. 

Vista dall'alto della Vedretta del Tresero (2017); la lingua di destra sembra ancora integra, in realtà è già divisa dall'affioramento in centro e il suo spessore a valle è poco più di un metro.

Per finire allego le tracce GPX, prese dal mio account OutdoorActive, relativa alla vecchia via normale e alla via normale

Traccia GPX vecchia via normale


Traccia GPX della via normale