Monte Cevedale
Come si puó notare dalla fotografia in alto a destra (anni 70), le due cime, Cevedale e Zufallspitze, sono collegate da una cresta affilata che si poteva percorrere integralmente; oggi, con il progressivo scioglimento delle nevi, si preferisce scendere sul ghiacciaio sottostante, dal versante della Val de la Mare, e poi risalire sull’altra cima.
Un altro segno dello scioglimento delle nevi è il ritrovamento dei resti della capanna austriaca che nelle mie prime ascensioni al Cevedale non si vedevano perché completamente sommersi da neve e ghiaccio (vedi foto a destra).
Il Monte Cevedale è il punto di convergenza delle dorsali montuose che dividono la Val de la Mare (ramo laterale dell’alta Val di Peio), la Val Cedec (tributaria della Valfurva), l’alta val Martello ed è la terza vetta più alta del massiccio, dopo l’Ortles e il Gran Zebrù.
É la prima cima importante che ho scalato, per la prima volta negli anni ’70, e poi negli anni successivi fino al 2009.
La salita è abbastanza semplice, alla portata di tutti, purché legati e accompagnati da una guida se non si ha esperienza; ho spesso trovato intere famiglie che, dopo aver pernottato al Rifugi Casati, sono saliti in cima accompagnati dalla guida. Pernottando poi al Rifugio Casati ed effettuando la gita in due giorni, l’esperienza è ancora piú piacevole.